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martedì 31 luglio 2012

INTERVISTA BLURADIOVENETO

Domani alle ore 9.15 verrà trasmessa l'intervista che ho rilasciato a BluRadioVeneto! potete seguirla direttamente su questo sito http://bluradioveneto.it/

lunedì 30 luglio 2012

CI HO SEMPRE VOLUTO CREDERE

Ciao Alessia,

come tanti giovani italiani ho letto la tua storia e altro non è stato che la conferma di essere in "buona" compagnia, così ho pensato di scriverti.

Mi chiamo Anna, ho 27 anni, romagnola d'origine e sono laureata in Giornalismo e Cultura Editoriale. Scrivere in cosa sono laureata mi fa sempre sorridere un po' perché, da qualche anno a questa parte, quando mi fanno la fatidica domanda "E tu cosa fai?" purtroppo altro non si può fare che rispondere "sono laureata in...", ahinoi, non abbiamo nessuna possibilità di dire che siamo dei professionisti ma solo dei laureati (o in certi casi persino pluri laureati) in qualche cosa che non ci sta dando non solo un lavoro ma nemmeno un modo per vivere. E allora che cosa facciamo? Diciamo "sono laureato/a in...ma al momento sto..." e se Dio vuole diciamo che abbiamo un lavoro temporaneo che ci permette di raccimolare un po' di euro per andare a bere una birra la sera o fare tre giorni di mare a luglio. Ecco cosa siamo diventati. Un popolo di laureati che sopravvive.

Personalmente mi descriverei come una che ci ha voluto credere. La mia situazione economica, a partire dai miei 15 anni, non è stata mai rosea ma, come ripeto, io ci ho sempre voluto credere e, allora, lavorando d'estate durante il Liceo e lavorando tutto l'anno durante l'Università, ho deciso comunque di inseguire il sogno e studiare per diventare una professionista della comunicazione. Ho fatto tutto il percorso completo, il famoso 3+2 che altro non è che un modo molto furbo per rubarci più soldi e l'ho fatto tutto a spese mie, pagando sempre l'intera retta. Sì perché in Italia se un membro della tua famiglia possiede una casa, quella in cui vivi, allora non rientri nella categoria che necessita di un aiuto economico da parte dello Stato perché se hai fame ti mangerai i mobili e se non hai soldi venderai la casa, mi sembra ovvio. Comunque, il lavoro nobilita l'animo, e tra una cosa e l'altra, durante gli anni universitari mi sono pure concessa un Erasmus, due stage (uno non retribuito vicino a casa ed uno a rimborso spese ma a Milano, la città che solo di affitto in doppia ti costa 350 euro al mese e io ne prendevo 300 di rimborso) e pure un tirocinio all'estero tramite la Borsa di Studio Leonardo.

Tirando le somme, ho al mio attivo svariati lavori (promoter, maschera a teatro, bigliettaia, barista, cameriera, impiegata, receptionist, operaia agricola, commessa, paninara) che mi hanno datto da vivere in questi anni, diversi stage formativi che, per fortuna, sono quasi sempre stati davvero formativi e alcune collaborazioni come giornalista/web content editor che mi hanno permesso di entrare nel mondo lavorativo di cui vorrei fare parte ma senza possibilità di un guadagno reale. Leggo ogni giorno di stage/collaborazioni/tirocini non pagati ma, ogni volta, passo oltre o rifiuto io stessa eventuali proposte e, ogni volta che lo faccio, mi sento morire dentro perché penso che forse sto peccando di superbia, che dopo tutto non sono così formata e che magari, facendo qualche sacrificio, potrei riuscire a combinare un lavoro con un tirocinio che poi potrebbe darmi uno sbocco professionale. Però poi penso che io credo nella dignità umana e, per quanto contenuto possa essere, qualunque sforzo lavorativo o prestazione necessita di una retribuzione e allora vado contro il sistema, contro gli amici ingegneri che ti dicono "per me sbagli perché, piuttosto che stare a casa a non fare niente, dopo tutto è meglio fare uno stage" e contro questo (cazzo di) stato italiano che è riuscito persino farci sentire in colpa per i nostri "insuccessi", invece di colpevolizzare se stesso.

Quando ripenso alle mie scelte a volte penso che forse era meglio se, sapendo delle difficoltà economiche e della situazione lavorativa italiana (già palese a mio avviso quando mi sono iscritta all'Università, era il 2004), lasciavo perdere tutto, facevo un corso professionale e diventavo responsabile di reparto in un Trony o una Maison du Monde qualunque. Invece io ho scelto di sognare, ho scelto la mia passione, ho voluto dare ascolto alla mia indole e assecondare quella curiosità che mi ha sempre contraddistinta e che mi diceva che la professione del giornalista o del comunicatore era quella che faceva per me, insomma, ho voluto pensare "forse per me sarà diverso".

Purtruppo non è stato per niente diverso da come lo avevo immaginato e adesso sono stanca. Sono sfiancata dai luoghi comuni, dal fatto che una laurea è diventata un modo per auto penalizzarsi nel mondo del lavoro e dal fatto che tutte quello che ci hanno raccontato era una bugia. Io, come te e come tanti altri ho fatto i compiti a casa: mi sono laureata, ho fatto formazione, ho imparato più lingue e non sono mai stata una bambocciona; ma per cosa? Per decidere di andare all'estero, fare un lavoro di merda, tornare con una lingua migliorata, qualche amico in più su Facebook e un altro anno sulle spalle? Intendiamoci, di esperienze all'estero ne ho fatte e ne vorrei fare ogni giorno della mia vita perché adoro viaggiare, vivere in luoghi stranieri e conoscere nuove persone, ma questa mia caratteristica non deve essere una scusante perché non tutti sono come, non tutti voglio lasciare famiglia, amici e fidanzati per andare a fare il barista a Londra o Sidney, ci sono italiani che, giustamente, voglio nascere, vivere e morire nel loro paese, e sarebbe un loro diritto poterlo fare.

Il mondo politico italiano dice che non dobbiamo farci illusioni, che dobbiamo darci da fare e che siamo noi a dover avere delle idee geniali per sbarcare il lunario e affrontare la crisi, ma se invece di impartire finte perle di saggezza ci parlassero seriamente e ci dicessero "Ragazzi, vi abbiamo preso per il culo e lo abbiamo fatto per anni", non sarebbe un'Italia migliore? Io, almeno, farei pace con il cervello.

Alessia, ti volevo raccontare la mia storia e ho finito per prendere il tuo blog come l'angolo dello psicologo. Ad ogni modo, spero che questa mia e-mail ti sia gradita e che si unisca al coro.

In bocca al lupo per tutto.

sabato 21 luglio 2012

UN APPELLO



Salve mi chiamo G.C. e vi scrivo dalla Puglia.

Sono campano, di una citta' vicino Napoli ma vivo in Puglia, in provincia di Foggia. Sono sposato, ho una bambina di 6 anni e sono disoccupato. 

Mi trovo in una situazione imbarazzante e non so come uscirne. Da gennaio non lavoro; facevo l'operatore ecologico a Milano nel 2001, poi nello stesso anno ho svolto servizio di g.p.g, precisamente come guardia giurata sempre a Milano ma avevo un contratto a tempo determinato che brevemente è scaduto.

Correva l'anno 2004. Sono dovuto tornare al mio paese vicino Napoli e così ho ricominciato a lavorare facendo il mio mestiere ovvero l'imbianchino. Oggi si lavora e domani no. Un po' a Perugia, un po' a Napoli, Avellino, Roma, Foggia ecc. Sempre in nero e poche volte in regola, sempre senza assegni familiari e  senza ferie e senza contributi fino dicembre 2011.

Ritornando alla mia situazione attuale da gennaio 2012 non ho fatto un giorno di lavoro, non perché io non voglia farlo ma perché non si trova.
Guardate che è brutto non avere un lavoro ed avere una famiglia, moglie e figlia con casa in affitto, gas luce corrente e acqua da pagare. No, non è bello.
Non lo auguro a nessuno. Abbiamo scritto anche al comune. Loro non hanno risorse per aiutare le famiglie in difficoltà e suggeriscono di farsi aiutare dalle proprie famiglie. 

Capirete la famiglia! Io ho 35 anni! Questo non è giusto. Non è che i nostri parenti non ci vogliono aiutare ma anche loro sono molto in difficoltà e non sanno nemmeno loro come aiutarci.

Lo so, forse mi son prolungato a scrivere ma sto vivendo una brutta situazione se qualcuno mi può aiutare può contattare Alessia.

GRAZIE ANTICIPATAMENTE.


venerdì 20 luglio 2012

DIRETTA RADIOFONICA

Cari lettori, lunedi 23 ore 11.50 verrò intervistata da Rai Radio 2. Vi aspetto!

GRAZIE PER AVER DATO VOCE A MOLTI GIOVANI ITALIANI

Ciao Alessia, mi chiamo Gianni. Ho letto il tuo blog, della tua storia in generale e di quella di molti italiani/e.
È triste sapere che tante persone vivano la tua stessa condizione. Anche io sono alla ricerca di un lavoro, ma ormai resomi conto che in Italia le cose non andranno mai bene, aspettare non conviene visto che l'età passa e dopo si è troppo vecchi.
Ti auguro di sistemarti ma se fossi in te me ne andrei all'estero per poi li cercare lavoro. A mio parere i giovani in Italia dormono, oppure si sentono bloccati, vedo che in pochi ci ribelliamo alla distruzione della nostra nazione, non siamo uniti come popolo. I giovani qui non hanno diritto di replica o di prendere decisioni, le varie caste fanno i comodi loro, sono persino tutelati.
Mi ritrovo disoccupato a 27 anni vorrei laurearmi per la seconda volta in Scienze Politiche Relazioni Internazionali ma conosco bene quali potrebbero essere le risposte (non trovi lavoro, non è una buona laurea, dopo che fai??? triste come cosa). Se fossi fidanzato me ne andrei subito all'estero magari in due con lavoretti vari anche come cameriere si riuscirebbe a vivere meglio; del resto  rimanere qui sperando che la nostra nazione cambi non è di certo la buona soluzione.  Ho paura per me stesso e per i miei genitori in pensione, umile famiglia. La rabbia che provo quando vedo amici e parenti che lavorano grazie alle "raccomandazioni"!
Io non ho questa fortuna! Assurdo ma in questo paese funziona così, comunque grazie di quello che fai, grazie di dare voce a molti giovani italiani come noi.
Sei una ragazza speciale ed io un semplice ragazzo napoletano ti dico questo: sei incredibilmente meravigliosa, complimenti!

giovedì 19 luglio 2012

IL MESSAGGIO SI STA DIFFONDENDO

Cari lettori, l'intervista è stata pubblicata anche da questo sito:http://www.unistudenti.it/universita/storie-italiane-stagista-onu-lavora-come-cameriera/2334

Continuate a seguirci, il messaggio si sta diffondendo come speravamo!
Sono molto fiduciosa!
Alessia

MAI ARRENDERSI!

Cara Alessia e cari tutti,
mi chiamo Mirella e quest'anno compio 28 anni. Dopo aver letto il blog ho voluto condividere anche io la mia esperienza.

Dopo essermi diplomata al liceo scientifico del mio paese natale decido di iscrivermi all'università, mi è sempre piaciuto studiare e quella sembrava la strada obbligatoria per chi volesse fare qualcosa nella vita (ora mi sembra tutto sbagliato, meglio imparare un mestiere!). Mi iscrivo, quasi per caso, al corso di laurea in Scienze e tecnologie per la diagnostica e conservazione dei beni culturali a Bari: mio padre era contrario, pensava che io dovessi scegliere qualche corso che poi garantisse un lavoro, ma io testarda penso che all'università vai avanti se hai voglia di studiare, quindi non ascolto nessuno e inizio il mio percorso, incoraggiata anche dallo scintillante Manifesto degli Studi che prometteva lavori meravigliosi a destra e a manca (consulenza per i restauratori e, un sogno, conservatore museale, tanto per citarne un paio). Al secondo anno di università mi accorgo DAVVERO di quello che poteva offrire quel corso di laurea, ma ormai era tardi, ero a metà con gli esami, e poi non volevo darla vinta a chi non credeva in quella strada. Arrivo al 1° anno fuori corso, crisi profonda, rallento il ritmo, ma poi mi riprendo, faccio tutti gli esami, tesi sperimentale che ha messo a dura prova i miei nervi, e finalmente nel 2008 mi laureo.

Qui si apre un bivio: continuare con la specialistica o cercare lavoro? Il lavoro ho provato a cercarlo, ma ovviamente non mi ha risposto nessuno, quindi rassegnata mi iscrivo alla specialistica, sempre a Bari, ma motivata dal pensiero di andare a studiare all'estero, tramite l'Erasmus. Grazie ai soldi che ho guadagnato l'estate lavorando come cameriera (a nero ovviamente, non sia mai) e alla borsa di studio riesco ad andare in Francia, ed ho l'illuminazione: non ci sto bene all'estero e voglio tornare al mio paese. Ovviamente ritorno carichissima, finisco la specialistica in tempo perchè voglio laurearmi e fare qualcosa per migliorare in paese in cui sono nata, la mia amata terra.

Mando CV ovunque in Puglia, il mio obiettivo erano i musei, ero disposta a fare persino il guardiano pur di entrare nell'ambiente, ma qui le prime difficoltà e il mio primo incontro con il mostro dell'"ESPERIENZA". Tutti la chiedono, tutti la vogliono, ma nessuno è in grado di fornirla ad una povera neo-laureata che in diversi anni di università pare non abbia mai fatto quest'incontro folgorante con l'esperienza. Ok, mi dico, la mia laurea è troppo generica, devo scegliere un settore e raccogliere più esperienze possibile in quello, quindi inizio a cercare corsi di formazione, soprattutto, con l'obiettivo di arricchire il mio curriculum. Scelgo la via del rilievo e della modellazione 3D per i beni culturali, penso che con lo sviluppo delle nuove tecnologie potrebbe esserci del lavoro per me.

Seguo un corso organizzato dalla Scuola Normale Superiore di Pisa, lì chiedo suggerimenti per uno stage che inizio nel mese di settembre 2011 a Lecce, senza retribuzione, mantenendomi con i soldi guadagnati in pizzeria, volantinaggio e ripetizioni, con il costante contributo dei miei (papà impiegato pensionato e mamma casalinga) che si priverebbero del cibo pur di aiutarmi. Lo stage a Lecce mi è servito tanto, ma non avevano soldi per assumere quindi devo ricominciare daccapo. Vinco la borsa messa a disposizione dalla Regione Puglia per frequentare un master, di colpo ho tanti soldi ma perdo speranze. Questa per me è l'ultima spiaggia. Anche stavolta mi si para davanti un Master con i fiocchi, che con lo stage offre buone opportunità di lavoro. Studio anche lì come una matta, perchè sono previsti esami (12 in 6 mesi!!!), ma dello stage neanche l'ombra. Finalmente arriva il giorno della presentazione dei progetti e ci dicono che per colpa della crisi non hanno ricevuto molte risposte dalle aziende.

Morale della favola: ora sono tornata a casa in attesa di sapere dove, quando e su cosa farò il progetto di stage, mi tocca andare di nuovo in pizzeria perchè i soldi della borsa son già dimezzati (quest'anno li hanno pure tassati!); finito il master avrò un cv di 3 pagine ma non sono sicura che servirà a qualcosa. In ogni caso non ho scritto sul blog per raccontare la mia faticosa scalata verso un lavoro, nella quale sono comunque in buona compagnia, ma per incoraggiare me stessa e tutti noi, a non arrendersi e a cercare sempre e comunque qualcosa da fare, che sia il lavoro che abbiamo sognato per tanti anni o un lavoro qualsiasi, che però ci permette di vivere con la persona che amiamo e chissà, un giorno, di avere dei figli (anche se l'orologio biologico cammina!!). 

Non bisogna mai arrendersi, altrimenti vincerebbe chi questo Paese lo vuole mandare in rovina!
Forza e coraggio per tutti,
Mirella

mercoledì 18 luglio 2012

CAFEBABEL.COM: LA MIA NUOVA INTERVISTA

Cafebabel, il primo magazine europeo tradotto in sei lingue si è interessato alla questione stage/disoccupazione in Italia e mi ha intervistata. Ecco a voi il link!
http://www.cafebabel.it/article/41695/stagista-onu-cameriera-lettera-elsa-fornero.html

martedì 17 luglio 2012

IL TUO BLOG E' UN FARO CHE MI HA FATTO SENTIRE IN COMPAGNIA


Ciao Alessia,
io sono Tiziano! Eccoti la mia esperienza personale di ventottenne in questo momento di crisi. Sorvolando sul passato remoto che comprende una maturità classica con voto mediocre in 6 anni, mi iscrivo su consiglio di tanti alla facoltà di Economia, convinto che Giurisprudenza prevedeva solo un lavoro mnemonico per il quale non avrei mai avuto la costanza di applicazione necessaria. 
A dire il vero una facoltà non mi appassionava molto più dellʼaltra ma erano le facoltà “utili”, quelle con cui “non finirai a fare il girotondino”. Messo quindi nellʼarmadietto il mio amore per storia e filosofia, inizio a lavorare aspettando il mese di Settembre, debutto della mia carriera universitaria. Ho 19 anni circa, nessuna seria esperienza, un pò dʼinglese, pochissimo tedesco, madrelingua francese, un diploma utile quanto una ruota di scorta su una nave da crociera. 
Ovviamente siamo nel mese di Luglio e, armato di qualche euro da mettere di metano nella macchina, inizio il giro di agenzie interinali e di chiunque possa avere necessità di manodopera. Non cerco il posto da amministratore delegato, vado ai mercati generali per scaricare camion, ma sono già apposto, idem in Arena e in quasi tutti gli hotel, vado a presentarmi dai corrieri, TNT, UPS... anche li sono serviti, tranne che una persona, tale Antonio Masetto, sentendomi postulare pieno di entusiasmo per un lavoro diciamo duro, mi chiede se parlo qualche lingua e mi porta con se nella sua azienda. Presentato al socio, la settimana dopo inizio a lavorare alla Flying Colours. I titolari sono quei titolari che tutti vorrebbero e quindi arrivato Settembre dopo qualche lezione di economia di Dolci e MacroEconomia della Spiller, decido che lavorare è molto meglio. Sto imparando realmente qualcosa, e sto guadagnando soldi. Incontro Federica che mi convince dellʼimportanza dellʼuniversità... Mollo il lavoro per dedicarmi a tempo pieno allo studio, ma quellʼassaggio di indipendenza è troppo bello e cerco lavori part time... finisco a fare prima il produttore libero per Alleanza Assicurazioni, poi il commesso al Mac, con in mente la Flying Colours, fra Giugno e Dicembre arrivo a mettermi quasi alla pari con gli esami, ma il lavoro manca e benché abbia la fortuna di non dover lavorare per vivere cerco qualcosa che mi permetta di lavorare lasciandomi il tempo per studiare... Mando centinaia di curricula a tutte le aziende di Noleggio auto con autista. A Gennaio, mi chiama un tizio, lo incontro e dopo un colloquio in auto conclude dicendo: le farò sapere. Allʼuna del giorno dopo, mettevo in moto il Vito per il mio primo servizio.
Lʼuniversità continua, ed io vengo prestato a varie aziende di NCC essendo uno dei pochi autisti che effettivamente parla inglese, nel 2005 lavoro 360 giorni, nel 2006 visti i buoni rapporti con gli operatori del settore, su consiglio di uno specialmente che credeva in me, inizio i concorsi per prendere unʼautorizzazione NCC... Lʼimpatto con il servizio pubblico non è granché, lungaggini inutili ma soprattutto dei regolamenti fatti per tutelare chi nel mestiere già cʼera. 
Quasi tutti i regolamenti per il rilascio delle autorizzazioni allʼesercizio della professione NCC assegnano un punteggio allʼanzianità senza limite alcuno, mentre le prove di competenza territoriale e linguistica hanno dei plafond usualmente molto bassi, risultava quindi impossibile per un ragazzino concorrere con persone che hanno 30 anni di esperienza, pullman e altre autorizzazioni. Ho fatto presente la cosa in Camera di Commercio, in Provincia ed anche con una letterina allʼautorità di tutela della concorrenza. Acqua su Papere. Senza contare che, dopo due giri di telefonate a tutti i Comuni della Provincia, scoprivo che tanti comuni avevano delle autorizzazioni nel cassetto ma non volevano saperne di metterle a concorso malgrado quanto prescritto dalla legge, per motivi di costo. Fortunatamente un ridente giorno di Novembre il comune di San Martino Buonalbergo nella persona del Sig. Prando rientra una licenza e, nel pieno rispetto della legge indice un concorso.
Questa volta lʼanzianità conta massimo 5 punti. Partecipo e fra titoli di studio, lingue e competenza territoriale, acquisita in due giorni di studio intenso di San Martino vinco per mezzo punto. È il 2006/2007 le ultime vacche grasse, anzi obese, parto subito bene grazie a Cocciante che diviene il mio primo cliente, i miei colleghi mi aiutano ed io per risparmiare ho aperto partita iva da solo... provo a fare tutto da solo ma lo Stato prevede che ogni professionista debba avere un commercialista... Tanti clienti, aiuto dei colleghi, molti chilometri pagati molto bene, una Mercedes convertita a GPL cosa innovativa!! Allora in Italia anche da giovani si può fare impresa. Il passo successivo è stato provare a portare gli NCC in Aeroporto, incontri con le autorità aeroportuali, un associazione di categoria di Roma... Tutto andava a gonfie vele finché nel 2009 la consacrazione...
Nasce STLimousine, la società NCC di più alto livello di Verona, gli unici ad avere ed usare realmente la nuova Mercedes Classe S, quasi tutti i Vip in transito da Verona passano da noi, conosco una serie di grandi personaggi locali e internazionali, lʼazienda guadagna bene ma cʼè una piccola falla. I clienti pagano in ritardo. Siamo potenzialmente ricchi, ma di fatto siamo quasi alla canna del gas, imparo, grazie a mio papà, i solleciti e lentamente si torna ad una situazione di positività. Nel 2010 inciampo nel mio sogno: vendere auto di lusso per la concessionaria davanti alla quale da piccolo avevo lasciato tanta saliva... Vado lì per 6 mesi, pago di tasca mia un autista che mi sostituisca e continuo a gestire la mia azienda. La mia funzione non è quella sperata ma guardo, eseguo, propongo, provo... ma soprattutto imparo, ho una base per sperimentare le mie teorie sul mercato e sulla vendita di beni... Conosco un francese, Mr Batayer, a lui vendo la mia prima auto... peccato che benché fosse lì da 6 mesi era stata venduta il giorno prima... Andiamo a pranzo insieme e mi racconta che ha un problema con un rivenditore della zona Valpolicella, andiamo insieme da lui e da lì lo aiuto a risolvere il suo problema gratuitamente. Scopriamo nel mentre che questo rivenditore è un truffatore già noto alle autorità...(è ancora in giro). 
A Settembre finisco lʼesperienza nella concessionaria, al mio socio parte un embolo e riprendo a lavorare al 100% per la mia azienda. A Dicembre arriva la proposta dalla Francia di essere il punto di riferimento in Italia del garage: vedere, periziare e acquistare auto.. ovviamente a tempo perso. La cosa funziona, è compatibile con il lavoro e mi permette finalmente di avere un aumento di reddito tale da poter fare fronte ai momenti di secca. Sempre a Dicembre STLimousine fa un contratto con un consulente commerciale per 50000km/anno pare il contratto della vita se non che presto questo personaggio, inizia ad abusare del servizio.
Avendo un punto di vista più distaccato spiego come in realtà il contratto a questo punto sia una fregatura. A Ottobre 2011, acquisto casa, mutuo, aiuto dei genitori... indebitato fino allʼinverosimile. Lʼazienda funziona, il giocattolo delle auto esportate anche...


I problemi iniziano ora: il socio decide di andarsene proponendomi come accordo: A me i clienti, il monovolume e una licenza, in più mi presti la “terza” licenza, a te la tua macchina e la tua licenza.

Rifiuto, se si vuol sciogliere la società o si divide o si liquida. In un mese in barba a qualsiasi legge ha svuotato la società di tutti i clienti, lasciandomi con i prestiti da pagare senza possibilità di recuperare nemmeno in parte lʼavviamento. Nel frattempo in Italia Monti ha ammazzato il mercato delle auto di lusso ed in Francia Hollande si prepara a fare altrettanto, per cui anche il giocattolo si è quasi fermato... 
Oggi nel 2012 dopo 9 anni di lavoro intenso come imprenditore, per aver creduto nelle persone sbagliate mi trovo con un debito grande come una casa, circondato da “amici” come la commercialista che vista la piega che stavano prendendo le cose, si è ritirata non prima di aver chiesto 3000€ per 6 mesi di consulenza!! Ed aver registrato 57 fatture, un ormai ex socio che mi costringerà per vie legali. Oggi non posso fare nulla, mi mancano 2 esami per la laurea, ho una grossa esperienza di gestione aziendale non certificata da nessuno se non da un bilancio, sono diventato un negoziatore esperto negli acquisti e nelle perizie nel campo delle auto... parlo perfettamente tre lingue e abbastanza bene una quarta.
Gli annunci di lavoro vogliono lauree per qualsiasi occupazione oppure esperienze pluriennali, ho 28 anni potrei reiniziare con una nuova attività, non ho paura di mettermi in gioco e non mancano le idee. Mancano i fondi.
Ho corso negli ultimi 9 anni, sono andato in ferie 1 volta sola, durante una consegna di unʼauto a Parigi, per ritrovarmi qui, fregato dagli amici, umiliato da chi, dopo una vita da dipendente, si permette di salire sui pulpiti e tuonare contro di me, perché ci ho provato, costretto a dire sempre si a gente che non capisce un cavolo di niente ma che ha avuto la fortuna di essere nata in un periodo in cui andava tutto bene, gente che ha lavorato per il sistema e ha creato le condizioni per le quali adesso noi siamo qui a scrivere. Gente che si lamenta perché su una pensione di 3000€ non cʼè lʼadeguamento per 2 anni...
E noi? Il nostro futuro cosʼè? Nemmeno volendo potrei ripartire con lʼattività di NCC perché è pieno di pensionati, esodati, statali e quantʼaltro che pur già prendendo uno stipendio dallo stato si improvvisano Noleggiatori, rompendo i prezzi girando spesso anche sotto costo senza accorgersene ma distruggendo il mercato.
Cara Alessia sono sempre stato abbastanza ottimista ma questa volta onestamente non so dove volgermi, il tuo blog è stato un faro mi ha fatto sentire in compagnia, buona compagnia, compagnia di qualcuno che ha voglia di fare malgrado tutto e tutti. Quello che ho potuto vedere nelle mie esperienze è che quello che realmente conta è essere al posto giusto al momento giusto e che la costanza farà il resto... lʼunico problema è che costanza ha bisogno di un sacco di tempo per farsi comprendere.

Grazie
Tiziano

lunedì 16 luglio 2012

AVERE 39 ANNI? E' UN GROSSO OSTACOLO


Eccomi qui! Ho quasi 39 anni e sono disoccupata!
Lavoro da quando ne avevo 19 cioè da quando ho finito la scuola;  ho inziato subito come segretaria, che poi sarebbe quello per cui ho studiato, ma è durato poco perché il contratto era "a scadenza", mi hanno anche richiamata per poi chiudere definitivamente l'azienda. 

Da lì in poi è stato un tour tra vari lavori: in una frutteria ho lavorato per un bel pò di anni in nero, dopo ho avuto la fortuna di lavorare in un panificio dove mi trovavo benissimo, paga ottima, ottimi colleghi, ottimo capo, contributi; purtroppo il mio capo decise di vendere perché era stanco di gestire un'attività e quindi sono andata a lavorare in una erboristeria ma anche lì niente contributi finchè chiude anche questo negozio;  passo ad un'altro panificio e pure lì promesse di mettermi in regola ma poi niente la signora fà finta di nulla, nel frattempo fortunatamente trovo un lavoro come aiuto cuoco in un bar-ristorante: tutto ok contributi, ferie ecc tutto pagato, finché pure il bar non và benissimo e quindi decidono di chiudere il ristorante, sia io che il cuoco a spasso. 

Altro lavoro in un'altra erboristeria, contratto di apprendistato durato 4 mesi, pagata pochissimo, tutto il giorno lì, ma mi piaceva e poi era vicino casa, dopo i 4 mesi a detta della datrice di lavoro, mi avrebbe dovuto assumere con un contratto "normale" e invece campa scuse allucinanti e alla fine mi manda via, trovo lavoro in un negozio di intimo tutto regolare anche lì ma purtroppo ho problemi con la "capa" e me ne vado sbattendo la porta, ma lì le avrei potuto fare una vertenza grande come una casa, già solo per gli insulti subiti, ma non ne sono capace, e via altro giro altra corsa fino ad arrivare all'ultimo lavoro: lo scorso anno vado a lavorare in un panificio che ha anche bar e tavola calda, subito sotto contratto per 4 mesi, paga ottima, ma c'è un piccolo problema mi fanno pulire tutti i giorni gli spazi tra mattonella e mattonella dei bagni, in ginocchio ma questo non è nulla perché ho pulito dietro il forno (dove in un panificio le temperature arrivano a 60 gradi se non di più) e ho rischiato di andare in ospedale perché mi hanno fatto pulire con la candeggina pura sui pavimenti, tutto questo nel mese di luglio senza poterla diluire!
Siccome il contratto scadeva ad agosto ho subito detto che me ne sarei andata, non potevo più star lì!! Lavorare va bene ma non morire per lavorare!
Ora sto facendo un corso che mi da molte soddisfazioni, lo faccio con molta gioia, sperando che poi quando l'avrò terminato riuscirò a trovare lavoro in quel campo (Interprete Lis).
Ultima cosa che vorrei aggiungere: è davvero frustrante dover stare a casa coi genitori a 39 anni, non poter uscire a mangiare una pizza con gli amici, perché senza soldi, a dover scegliere tra una pizza o un paio di scarpe, davvero frustrante!
Ma non mollo, continuo a mandare CV a manetta anche se poi mi rendo conto che comunque la mia età è un grosso ostacolo, perché preferiscono prendere ragazze più giovani e pagarle poco, anche se hanno pochissima o nulla esperienza!

venerdì 13 luglio 2012

AVANTI A PICCOLI PASSI RIUSCIREMO A FARCI SENTIRE

La mia lettera è stata pubblicata su questo sito: 


http://web.rifondazione.it/home/index.php/lavoro-pubblico-e-privato/10259-da-stagista-onu-a-cameriera

Abbiamo bisogno anche della vostra voce! Continuate a scriverci!


LA PROPOSTA DI UN NOSTRO LETTORE


  • Salve a tutti. io possiedo una ditta individuale con 8 camion di tutti i tipi a due a due, si va dal furgone a TIR e di tir ora ne ho comprato ancora un altro. U
    n mio amico ne ha altri 22 , pure lui di ogni dimensione. altri ancora miei conoscenti hanno dei mezzi e possono, e all'occorrenza potrebbero prendere parte a questo progetto.
  • la situazione che si pone e' che a causa della crisi la mia ditta, come le altre di cui stiamo parlando si e' trovata nella situazione di dover fermare dei mezzi e sospendere il servizio.
  • Questo mette in mano a voi che volete aderire a questa cosa in mano questi mezzi fermi, del valore di alcuni milioni di euro, per un apertura di una nuova cooperativa di dipendenti , come ditta DI TRASPORTO.
  • cioe' io potrei mettere, come il mio amico, a disposizione i miei mezzi fermi, ad una cooperativa che voi sarete in grado di formare, per promuoverci come azienda di trasporti e cercare carichi in Italia ed all'estero. 
    per fare questo servono persone che parlino le lingue, che sappiano qualcosa di logistica, che sappiano gestire un magazzino, che sappiano fare i meccanici manutentori dei mezzi meccanici e dei camion, segretarie, direttori commerciali e funzionari e quant'altro serve.
  • considerato che io posso mettere a disposizione della cooperativa solo il materiale rotabile, ovvero camion muletti, materiali da officina e attrezzature, e' necessario che la stessa cooperativa si attivi alla ricerca di un capannone adatto ad ospitare i mezzi e le merci, che si attivi a verificare eventuali disponibilita' di finanziamenti Ue, regionali o altro e che si metta in condizioni di porre un piano di lavoro.
    • Tale eventuale cooperativa, se dovesse riuscire a trovare contratti per lavoro continuativo potrebbe pure usufruire delle nostre garanzie per acquisto di nuovi mezzi e leasing di cui potrebbe avere necessita'.
    • Se pensate che questa cosa si puo' fare contattatemi e vediamo come , nel caso, si potrebbe procedere.

giovedì 12 luglio 2012

ALESSIA: MA HO LA SPERANZA!

In questo blog come avrete notato non scrivo mai personalmente. Ho sempre preferito dare voce a chi non ne ha. Ma oggi sento l'esigenza di esporre anche il mio punto di vista considerato ciò che è successo negli ultimi giorni.
Sono stata accolta dalla Camera di Commercio, ovvero dal Servizio Stage per spiegarmi il loro punto di vista sullo stage e sulla funzionalità dello stesso. L'incontro è stato indubbiamente interessate e credo che la loro politica sia giusta. Lo stage viene visto come un momento formativo, volto a colmare un gap. Mi ripetono che non si tratta di una tipologia contrattuale, bensì di formazione, investimento su se stessi. 

Gli stage promossi dalla Camera di Commercio sono rimborsati e sono monitorati; volti a colmare lacune formative e a promuovere la conoscenza diretta del mondo del lavoro, magari per comprendere se un determinato settore può piacerci oppure no. Questa teoria mi piace moltissimo ma, c'è un ma. 

C'è da dire che stamattina sono stata contatta dal centro per l'impiego che mi ha offerto uno stage con rimborso spese (non ha specificato quanto). Una compagnia assicurativa ha bisogno di una ragazza che parli quattro lingue e, a detta dell'impiegata, in genere le ragazze vengono poi assunte. Mi sono rifiutata. Ho già fatto quattro stage, e riesco a guadagnare di più lavorando come cameriera, quando mi chiamano, nei ristoranti.  
Oltre a non essere ovviamente uno stage per colmare un gap formativo, oltre ad essere usato dall'azienda per non pagarmi i contributi, malattia, mi viene proposto un rimborso spese con il quale sottraendo benzina e pasti potrei pagarmici appena le numerosissime sigarette che sto fumando in questo periodo. Ciò che mi infastidisce di più è la pressione psicologica che mi è stata fatta. Ogni mattina mi sveglio con l'angoscia di non farcela, di dovermene stare a casa con i miei ancora per anni, di non riuscire a trovare un lavoro. Ogni mattina quando faccio colazione mi ripeto che non è vero, che ce la farò, che devo tenere duro. 
E allora tu, impiegata del centro per l'impiego che mi vieni a dire "Alessia non hai alternative, sei a casa da mesi, cosa pensi di ottenere?Non hai speranze".
Beh, vorrei chiederti chi sei per venirmi a dire ciò?


E' vero non ho soldi, è vero ho paura. Ma ho la speranza, quella che ho avuto per mesi di riuscire a fare uno stage alle Nazioni Unite, quella di andare in Africa, di vivere in una foresta dall'altra parte del mondo. Se avessi ascoltato voi, deturpatori di sogni altrui, oggi non avrei fatto nulla. 

Le aziende sono piegate. Va bene, ma lo sono anche io. Lo siamo tutti. E allora vorrei fare un appello alle vostre coscienze. Quando vi diranno che dovete accettare perché non avete alternative, ricordatevi che nessuna crisi economica, nessun flagello o spread del mondo dovrà mai togliervi la voglia di reagire, siete e sarete sempre padroni di voi stessi. 



VOI CHE NE PENSATE?

Ecco la lettera di un ragazzo che ci ha scritto qualche giorno fa. Non ci scrive per testimoniare ma per esporre il suo punto di vista circa i fattori che hanno scatenato la crisi e che oggi non ci permettono di ripartire. Voi che ne pensate?

Io più che lasciare una testimonianza reale su cosa stà succedendo avrei più piacere di intavolare una discussione costruttiva...Non sò se ti ha detto ma io faccio l'autista col camion e vedo l'economia ed il mondo del lavoro in vari settori tutti i giorni passarmi davanti agl'occhi e non sai che agonia mi mette certe sere. Ti posso fare mille esempi e non di Vr ma diciamo del nord Italia in generale...aziende che chiudono, riduzioni di personale, operai che aspettano retribuzioni da mesi, ecc. Oggi ad Empoli ho scaricato un carico di cacao alla Sammontana....dovevano ancora usare quello precedente...calo di vendite....di quasi un quarto.....ti rendi conto??? neanche i gelati d'estete si vendono più come prima...Son anni dal fallimento di Leman Brothers che dico che il mondo è cambiato...ma forse non tocco gli argomenti giusti o la gente ha altro a cui pensare ed i miei argomenti passano per pesanti ed inopportuni...Forse te con Paola avete un briciolo di più di lungimiranza e larghe vedute per voler capire....Perché il punto è che tu parli di lavoro, che è l'effetto ma la causa la tocchi troppo da distante!!!! Finisce per essere uno di quei dogmi che tutti sanno ma nessuno sa risolvere!!! Credo che voi che avete studiato più di me avete la possibilità di comprendere ciò che son riuscito ad apprendere io informandomi!!! Il problema non è il fatto che non si trova lavoro, e credimi a me da qui a natale sarà peggio, è che la soluzione al problema stà nel risolverne di più grandi ed internazionali. Altrimenti tutte le tue buone intenzioni a mio avviso vengono cestinate da un populismo  subdolo d una politica spiccia all'Italiana dove si fa tanto rumore e non si muove e riforma nulla. Nell'intervista che hai fatto hai parlato di incentivi al lavoro...scusa con quali soldi?? siamo in banca rotta!!! Ti faccio notare che la ragioneria dei conti ha stimato un minor gettito fiscale nell'ultimo trimestre....e le tasse son aumentate!!!! Cioè soldi non ce ne sono!!!!!! Poiché il debito pubblico bisogna onorarlo con gli interessi Monti, giustamente da una parte ed in modo troppo fiscale all'altra per dare fiducia ai mercati ha alzato le tasse e cercato di ridurre le uscite in modo da abbassare lo spreed e quindi il tasso di interesse sui bound italiani!!! ma fin qui son cose che ben sai....ma chi detiene il debito pubblico??? e qui casca l'asino....perché  è tutto collegato...Tu parli di "Mi hanno proposto...mi hanno detto" ma chi???Sembra di tornare indietro nella storia di qualche decennio al tempo delle guerre sindacali con latta imprenditore-operaio!!!! Ma le imprese stanno  chiudendo e tirano la cinghia su tutto come le persone e senza credito!!! Ti ricordo che con uno spreed cosi alto pure per le banche è dura aver credito....preticamente il guadagno dell'impresa si erode nel ripagare gli interessi e non gli operai o dipendenti..Dunque se non è colpa delle imprese e lo stato non può fare altro di chi è colpa??? LE BANCHE....ha senso che la Bce che è un ente privato dia soldi a pioggia alla banca d'italia(ente privato)all'1% che a sua volta li gira a banche commerciali italiane private per acquistare il deb. pubbl. al 7% di interesse?? se capisci che più interessi è sinonimo di più tasse hai capito perché non si riesce più a lavorare, avere un mutuo, realizzare un'impresa, avere servizi pubblici e via dicendo. Ora la cosa più semplice ed ovvia sarebbe congelare e ristrutture il debito pagando meno e diluito in più anni.....ma se hai capito il funzionamento dell'emissione di moneta puoi capire come presto o tardi il problema ritorna...la vera svolta è la sovranità monetaria dello stato in base all'effettivo valore delle cose....si emette valuta e la si controlla aggiungendone o togliendone dalla circolazione...son tutte cose un pò complesse ma volentieri se vi serve vi   posso aiutare a capire perché il lavoro a differenza di quello che dice la Fornero è un diritto, se mai il posto di lavoro assicurato no...ma qui non c'è piu ne uno ne l'altro se l'econimia va a rotoliè ci stà già andando,in italia se n'è andata circa il 30 % dell'economia reale in meno  di 4 anni ed in modo esponenziale, siamo alla canna del gas. Se vorrai parlarne di persona e vedere su cosa o meno è più giusto puntare.ad ogni modo stai sollevando problemi che Grillo manifesta da qualche anno, l'informazione è la chiave del potere sia dei potenti che dei popoli per ribellarsi!!!

mercoledì 11 luglio 2012

"MA PERCHE' NON TE NE VAI ALL'ESTERO?"


Ciao. Sono un 28enne che da anni tenta la strada del giornalismo. Sono iscritto  all'ordine dei Pubblicisti, ottenuto dopo due anni passati a scrivere articoli  senza essere pagato, prima di poter finalmente presentare la domanda di iscrizione. Da pochi mesi, dopo altro tempo passato a scrivere gratis o comunque  rigorosamente sottopagato, collaboro con un paio testate ma ovviamente senza contratto. Vengo pagato a pezzi, da un minimo di 20 euro ad un massimo di 100 a seconda  dell'articolo. Ma non pensate che scriva  un pezzo al giorno, devo dire grazie se riesco a scriverne un paio a settimana.   


E' inevitabile quindi che, non vivendo a casa mia, i miei mi aiutino economicamente, cosa che non mi rende affatto orgoglioso di me, visto che non vedo l'ora di potermi rendere completamente indipendente.  Ora mi trovo ad un bivio: mi piacerebbe fare un master biennale (sempre in giornalismo) a Milano per cercare di sbloccare questa situazione, master che costa la bellezza di 14 mila euro. Un po' di soldi da parte volendo ce li avrei, ma sono di origini pugliesi e anche se ho la fortuna di avere un parente stretto che può ospitarmi, comunque dovrei contribuire per quanto riguarda mangiare affitto ecc...come è giusto che sia d'altronde.

Ma aldilà della stretta questione economica, il problema fondamentale è che una volta uscito dal master nella migliore delle ipotesi potrei aspirare ad un contratto a tempo determinato (e non è detto che sia di tipo giornalistico),  nella peggiore ritrovarmi come adesso, certo con un bagaglio di conoscenze molto ma molto più ampio e con la possibilità di  accedere all'esame da professionista, ma con un pacco di soldi in meno. 

Insomma vorrei avere qualche certezza in più. E a questo punto sto seriamente pensando di dirottare quei soldi in altre cose, tipo aprirmi una  mia attività e magari tenermi il giornalismo come hobby. Qui apro una piccola parentesi: ma perchè non abolire l'ordine dei 

Giornalisti? A questo proposito, per chi fosse interessato, invito a leggere  questa riflessione dal titolo emblematico: “L'Odg? Scioglietelo, il giornalismo 

ringrazierà” http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/04/24/lodg-scioglietelo- giornalismo-ringraziera/206793/ . 


In questi anni comunque ho provato altre strade, mandando curriculum a destra e a manca, soprattutto per fare il commesso nei negozi piuttosto che nei supermercati o il cameriere. Ma essendo laureato paradossalmente mi trovo ad essere svantaggiato rispetto magari a chi, con tutto il rispetto, ha solo la terza media. E trovo assurdo dover arrivare anche a negare la mia laurea per poter lavorare in questo tipo di settori perchè magari, come spesso mi sono sentito dire, “una persona come te è troppo ambiziosa”. Ah, chiaramente ho fatto anche call center (lì figuriamoci se buttano via qualcuno) per cercare di mettermi in tasca qualche soldo mentre scrivevo gratis. Inutile dire che questa situazione mi crea molta tristezza. In questi giorni c'è chi mi ha detto anche “ma perchè non te ne vai all'estero”. Il problema è che sono un inguaribile idealista e già lasciare la mia terra d'origine e il sud generale è stato difficile, figuriamoci lasciare il mio Paese. Ora qualche idea in testa ce l'avrei e sto cercando di informarmi per poterle portare avanti, anche perchè, da altre parti dubito che mi prenderebbero e
quindi forse l'unica soluzione è quella di rimboccarsi le maniche e cercare di
ingegnarsi per fare qualcosa per i fatti propri.


martedì 10 luglio 2012

SIAMO ANCHE "IN EUROPA"

The Beginner ci ha dedicato spazio. Colpito dalla lettera al Ministro Elsa Fornero pubblicato su Affaritaliani ha deciso di approfondire la questione in un quadro europeo. Ecco a voi l'articolo:  http://thebeginner.eu/europe/all-in-employment-and-social/872-the-youth-paradox 

Buona lettura!

sabato 7 luglio 2012

"LE VICINE DI CASA"

Gentile Alessia,

Ti scrivo non per raccontarti la mia storia, anche se di frustrazioni e sogni mancati ne ho anch'io e questo mi fa sentire molto vicina, ma perchè ho letto il tuo blog e alcuni passaggi mi hanno colpita e fatto pensare che qualcosa di bello sta accadendo.



Leggendo le offerte di denaro fatte dalle due persone anziane, ho ripensato a un libro (Duemilaeuna, donne che cambiano l'Italia, a cura di Annarosa Buttarelli, Luisa Muraro, Liliana Rampello) e in particolare all'esperienza di "Vicine di casa" raccontata da Alessandra De Perini. Se non lo conosci, ti invito a leggerlo per gli spunti di riflessione che offre, le esperienze positive che racconta e i messaggi di fiducia che ne derivano.

Raccontando il lavoro fatto da "Vicine di casa",  la De Perini scrive alcune cose che ti riporto perchè credo siano molto vicine alla nostra esperienza di oggi e a quello che spontaneamene ha fatto nascere la tua lettera:

"E' in atto una caduta delle capacità di sguardo, di ascolto e di contatto umano, di ironia e spirito critico. Partiti, sindacati, istituzioni hanno fallito; nessun vero insegnamento parte oggi da loro. La gente, inascoltata, colpevolizzata, si è abituata al peggio e non pensa di avere risorse da scambiare..."

L'esperienza di Vicine di casa cerca di rianimanere "...la pratica del vicinato, consapevoli che solo da legami di fiducia, da buone forme di scambio e di rapporti sociali e politici tra donne e uomini sarebbero potute crescere le libertà che restituiscono senso e valore all'esistenza."...favorire scambio di saperi ed esperienze
tra abitanti, senza rigide separazioni tra le diverse competenze professionali, poichè la competenza che più serve
oggi è quella di saper "fare" società, del sapersi mettere in comunicazione autentica. Sono veri e propri "atti di governo" 

questi spesso anonimi, fatti da gente comune, insegnanti, commercianti, casalinghe, suore, pensionati, commesse di negozi, donne delle pulizie, operai, autisti, che limitano il degrado..."

Ti ho riportato queste frasi perchè credo che si possa veramente fare politica partendo da noi, trovando soluzioni inaspettate e mettendo in campo idee nuove. Forse i nostri sogni, infranti e maltrattati dai governanti e dalle banche, stanno facendo emergere un nuovo bisogno di "cittadinanza" in grado di restituire dignità alle nostre vite e capace di combattere il degrado e l'impoverimento materiale ma soprattutto simbolico e dei sentimenti cui siamo stati abituati.

Ti scrivo perchè non so se arriverai a fare il lavoro che desideri, te lo auguro, ma hai sicuramente aperto qualcosa che non è solo un blog ed è meraviglioso!
Un grande in bocca al lupo di cuore.
Sivlia




p.s.: sono laureata in psicologia del lavoro e regolarmente iscritta all'albo. Faccio la cassiera part time.
Ho trovato questo lavoro quando presa dalla disperazione e dallo sconforto ho cancellato la mia laurea dal c.v. e ho
trasformato la mia esperienza di "responsabile" in segretaria". Mi hanno chiamata subito. Lavoro il sabato, la domenica, la vigilia di Natale, Santo Stefano, Pasquetta ecc. pensando alla mia famiglia.Nel resto del tempo inseguo il mio sogno facendo qualche consulenza e facendo 'organizzatore di nidi in famiglia. Rigorasamente come libera professionista.perchè donna a 40 anni e con due bimbi piccoli non interessi a nessuno!!!

venerdì 6 luglio 2012

UMILIATO COME UOMO E COME PADRE

Cara Alessia. Io, faccio l'agente immobiliare da trent'anni. Con dignità, serietà, professionalità, ma soprattutto ONESTA' e CORRETTEZZA estreme, sino all'idiozia, praticamente, ho sempre svolto il mio lavoro.


Non ho mai fregato nessuno,mai approfittato di niente e di nessuno. Ho sempre gestito i soldi degli altri, con più rispetto ancora che se fossero stati i miei. Non sono mai stato ricco e non me ne frega niente di diventarlo. Non ho, quest'ambizione non sono un innamorato del denaro. Sono una persona maledettamente serena da quel punto di vista ed umile.

Ora attraverso, da quando s'è insediato questo maledetto governo, un momento di difficoltà MOSTRUOSA. Non ce la faccio proprio, ad andare avanti. Non ho più di che far la spesa e di che dare da mangiare ai miei figli ed alla mia famiglia. Mi staccano la luce, a casa, rimedio in qualche modo i soldi per farmela riattaccare, e mi tagliano l'acqua, non riesco a pagare più l'affitto e rischio che ci si ritrovi tutti per strada. Senza un tetto.


Mio padre, ha un tumore e lui e la mamma, vivono con 876 euro al mese di pensione, dai quali devono togliere ovviamente le spese di acqua, gas, luce e telefono e riuscire a viverci quindi, non possono neanche darmi una mano. Mia moglie ha perso il lavoro ed un altro non se ne trova, neanche a morire.......ho il problema di come sopravvivere DOMANI. E sono SOLO. Ma sai...SOLO?! Con IL VUOTO TOTALE, intorno. Non dormo più da oltre due mesi quando va bene, un'ora-un'ora e mezzo per notte ed il giorno, fatico non poco, a stare in piedi.Piango in continuazione anche di notte. Ed ogni volta, che sono solo. Do di stomaco in continuazione tremo, come una foglia.


Umiliato come marito, come uomo e come padre. Un fallito totale. Non ho più dignità, se a mia figlia che è stata promossa con tutti 9, tre 10 ed un solo 7, a scuola, al terzo anno di liceo, non riesco a comprare neanche un paio di scarpe che le servono ed a pagare la revisione del motorino. È l'unica, tra tutte le sue amichette, che sta a piedi.


Giorni fa, ero sulla Superstrada e sono salito sul parapetto del ponte col più alto strapiombo nel vuoto un signore, ha praticamente inchiodato e con l'aiuto di un altro, mi hanno tirato giù di forza. Mi sono sentito ancora più uno schifo. Ho provato a reagire, dopo ancora qualche giorno lottando, come un leone con tutte le mie forze. Ma i provvedimenti di questo governo, hanno ammazzato definitivamente ogni possibilità di lavoro, nel mio settore e quindi, di sopravvivenza..

giovedì 5 luglio 2012

LA MIA LETTERA AL MINISTRO ELSA FORNERO

Ho inviato una lettera al Ministro Elsa Fornero trattando la scottante questione dello stage e chiedendo ai giornali di pubblicarla. Affaritaliani, quotidiano nazionale on-line ha subito risposto. Eccovi il link http://affaritaliani.libero.it/sociale/lettera-al-ministro-fornero050712.html

A VOLTE MI SENTO "CARNE DA MACELLO"


Ciao! Sono una ragazza spagnola di 26 anni e sono revisore contabile. Da qualche mese vivo a Verona. 

Ho lasciato l'assolata Spagna per raggiungere il mio ragazzo e un lavoro con contratto a tempo determinato, ben remunerato come Audit Senior in Dicembre pensando di arrivare nel Belpaese e di inserirmi piano piano nel mondo del lavoro. Non avevo grosse pretese perchè mi rendevo conto che dovevo ricomincare da zero anche se parlo perfettamente italiano e ho molta esperienza lavorativa soprattutto nel mio settore. 

Ho inziato a cercare subito come amministrativa, segretaria, hostess, promoter, commessa. Negli ultimi sette mesi avrò inviato almeno 200 curriculum. Niente, nessuna risposta. Alcuni mi contattavano e mi proponevano contratti da una settimana a tre mesi che però non sono andati in porto. In molti mi hanno offerto di fare uno stage. 

La parola stage mi fa venire in mente solo brutti ricordi. Il primo è  qualcosa di aberrante. Un'azienda veronese che mi aveva contattata per la posizione di centralinista con contratto a tempo determinato di sei mesi e presso la quale avevo sostenuto un colloquio, ha poi convertito due mesi dopo la stessa posizione offrendo però questa volta uno stage pagato 150 euro per 40 ore settimanali di lavoro.

Poi ho altre innumerevoli storie collegate allo stage ad esempio quella volta che mi hanno convocata in seguito ad una mia autocandidatura presso un'importante azienda. Durante il colloquio mi hanno spiegato le mansioni che avrei svolto, ovvero amministrativa e che mi avrebbero offerto uno stage con rimborso spese senza possibilità alcuna di assunzione. 
Mi hanno chiesto quale titolo di studio possedessi e dopo aver compreso che si trattava di un Master di secondo livello hanno deciso di venirmi incontro e  di offrirmi ben 450 euro mensili. 
Io mi domando e chiedo, ma lo stage non è un momento di formazione per coloro che non hanno mai lavorato in quel settore?lo stage non dovrebbe permettere all'azienda di formarti per poi assumerti?ma soprattutto io a 26 anni con 450 euro al mese come lo pago l'affitto? 

Tra tutti i colloqui che ho fatto (ne avrò fatti una cinquantina) ne ricordo uno in particolare. Il recruiter dopo avermi spiegato che nella sua azienda si fa quello che dice lui, che nessuna ragazza ha ottenuto il lavoro per conoscenze ma solo per le sue competenze e dopo avermi ripetuto che non avrei dovuto vestirmi in maniera provocante, ma scollata mi ha proposto ben 700 euro mensili come impiegata con contratto di tre mesi rinnovabili con una settimana di prova non pagata. 

Inoltre mi ha ricordato che molto probabilmente non avrei avuto la possibilità di effettuare la pausa pranzo e che avrei dovuto mangiare in cinque minuti e che ovviamente gli straordinari non sarebbero stati pagati. 

Io non ho parole, certo, so benissimo che vengo da un altro paese, che devo rifare la gavetta, che in Spagna la situazione è ben peggiore, ma non mi aspettavo di certo tali condizioni. Ma quando si renderanno conto che lo stage è solo un modo per farci lavorare senza pagarci, senza tutelarci. 

A volte mi sento carne da macello.

mercoledì 4 luglio 2012

VENDO GELATI E SOGNO VETERINARIA


Ciao a tutti! Sono una studentessa al quarto anno che vive a Bruxelles per realizzare il sogno più grande della mia vita: essere veterinaria!
E spero di poter portare un po’ di speranza raccontando la mia storia e dare forza a chi combatte in questo periodo cosi’ buio.

1O anni fà: un enorme colpo di “fortuna”. Mia mamma, maestra di scuola elementare, vince un concorso statale per dare dei corsi di lingua italiana in Francia. Ed io sono partita con lei.
A 19 anni: diploma di maturità scientifica a Lille, trilingue, pronta per cominciare gli studi che tanto desideravo.

Prima difficoltà: studi molto lunghi e selettivi: dopo due anni di scuola «preparatoria», si passa il concorso nazionale per entrare all’università di veterinaria (minimo 4 anni). Solo il 23% degli iscritti al concorso sono ammessi all’università.
Dubbi: sono all’altezza? Sono pronta a sprecare molto probabilmente 2 anni di studi preparatori? Forse troppo rischioso. Non voglio perdere tempo.

Seconda difficoltà: il concorso è a pagamento e per quanto riguarda le tasse universitarie si parla di alcuni milioni di euro all’anno… impossibile per me.
Nessuna intenzione di mollare: dopo varie ricerche una via si apre : in Belgio nessun anno di preparazione, nessun concorso, entrata diretta all’università e le tasse universitarie annuali si elevano per me a 350 euro!!
Sono contenta di avere la possibilità di studiare, ma il numero d’iscritti stranieri è limitato. Visto il numero di candidati esorbitante tirano a sorteggio i futuri fortunati.

Tento comunque. La fortuna non è mai stata il mio forte.
Non importa mi dico, al massimo comincierò degli studi di biologia in Francia sperando nell’anno successivo. Ed ebbi ragione.

Per ora vivo con quel minimo indispensabile fornito soprattutto da mia madre ma le tasse, i libri, tutto il materiale universitario sono spese elevate. Tutto l’anno scolastico l’università mi occupa il 90% della mia vita. L’estate ritorno in Italia per vedere la mia famglia. Sembrerebbe che i giovani siano pieni di energie e non importa che io sia ormai esaurita: cerco un lavoro stagionale.

Sento delle voci che dopo il terzo anno di veterinaria si puo’ già lavorare in clinica ed avere uno stipendio, troppo bello! Incomincio a raccogliere allora informazioni riguardanti l’Italia per l’estate: anni fà esisteva una formazione d’infermiera veterinaria (equivalente a 3 anni di medicina veterinaria). Iuppi quello che fà per me!! Ecco una delle tante formazioni fantasma: non si sà dove, ne quanto dura, ne quanto si paga. 

Nessuna precisione, tutto molto vago. Sembra top secret neanche stessi cercando delle informazioni di alta sicurezza. Dopo ore e ore di ricerca leggo in fine: sembrerebbe che questa formazione è stata ormai soppressa.
Già perché pagare una formazione se gli studenti veterinari sono pronti ad esser sfruttati a qualsiasi ora e qualsiasi giorno gratuitamente? Anzi siamo persino contenti.

I professori insistono sull’importanza di fare esperienza e stages negli ambulatori veterinari durante i nostri studi. Io studio 10 mesi l’anno non stop, l’università mi occupa 90% della mia vita, e i 2 mesi restanti lavoro. Penso che l’esperienza me la farò dopo il diploma.

Comunque per ora: sono italiana, studio veterinaria in Belgio, vendo gelati e sono decisa a fare il lavoro che aspiro.